Club del libro - Generi letterari e non solo...

Dal 15 novembre 2024 all'11 dicembre 2025

"Club del libro - Generi letterari e non solo..." è il progetto di lettura condivisa ideato dalla Commissione Pari Opportunità di Area Medica costituita dalle Commissioni Pari Opportunità dal nostro dipartimento e dai Dipartimenti SDB, DIMED, DISCOG, DSCTV, DNS, DSB, DMM.

Il progetto prevede che "Sette Classi", ognuna composta da circa trenta persone, leggano insieme un libro su una delle seguenti quattro tematiche:
- parità di genere
- disabilità e malattia
- affettività
- percorso di affermazione di genere.

Ogni classe si riunirà su zoom per due incontri, alla fine dei quali potrà partecipare a un incontro con l'autrice o l’autore del libro scelto o a un incontro sul tema trattato.

ISCRIZIONI

Per iscriversi alle classi di lettura e per scegliere il libro basta cliccare il seguente link: https://bit.ly/CLUBLIBRO

Ai primi 15 iscritti, per ogni classe, verranno forniti i libri dai Dipartimenti.

PRIMO APPUNTAMENTO

Primo appuntamento venerdì 15 novembre con il libro “Le ragazze in camice bianco” di Olivia Campbell.

Il Club del libro sarà inaugurato ufficialmente il 18 novembre alle ore 17:00 con un incontro online con la scrittrice Carolina Capria, ideatrice del progetto social "L'ha scritto una femmina", sulla scrittura femminile e sulle forme di maschilismo e patriarcato nelle opere letterarie, musicali e cinematografiche. 
 
Tutti gli appuntamento in locandina.


TRAME e TEMATICHE DEI LIBRI

@l’hascrittounafemmina di Carolina Capria - Progetto social

Quante volte un bambino o ragazzino ci ha detto che lui non li legge i libri scritti dalle femmine e per le femmine? In molti è radicata l’idea che gli scrittori scrivano per tutti, mentre le scrittrici scrivano solo per un pubblico femminile. Con questo progetto, la scrittrice Carolina Capria vuole sfatare questo mito e, più di recente, sul suo canale YouTube, analizza testi delle canzoni della cultura italiana, opere cinematografiche e letterarie per spiegare la capillarità della cultura patriarcale.

Le ragazze in camice bianco di Olivia Campbell

Ai primi dell’Ottocento, moltissime donne morivano di malattie curabili perché si rifiutavano di sottoporsi alle visite mediche dato che queste erano eseguite esclusivamente da dottori di sesso maschile ed erano spesso umilianti o persino dolorose. A quel tempo, inoltre, le donne erano terrorizzate dal pensiero di essere giudicate malate e di vedersi così precludere la possibilità di trovare marito, lavoro, o di entrare in società. Spinte dalle loro storie personali di perdita e frustrazione causate da cure mediche inadeguate, Elizabeth Blackwell, Elizabeth Garrett Anderson e Sophia Jex-Blake hanno cominciato a battersi perché le donne potessero accedere a un trattamento dignitoso ed equo e trovare il loro spazio all’interno del mondo della medicina che allora era esclusivamente in mano agli uomini.

Mio fratello rincorre i dinosauri di Giacomo Mazzariol

Hai cinque anni, due sorelle e desidereresti tanto un fratellino per fare con lui giochi da maschio. Una sera i tuoi genitori ti annunciano che lo avrai, questo fratello, e che sarà speciale. Tu sei felicissimo: speciale, per te, vuol dire “supereroe”. Gli scegli pure il nome: Giovanni. Poi lui nasce, e a poco a poco capisci che sì, è diverso dagli altri, ma i superpoteri non li ha. Alla fine scopri la parola Down, e il tuo entusiasmo si trasforma in rifiuto, addirittura in vergogna. Dovrai attraversare l’adolescenza per accorgerti che la tua idea iniziale non era così sbagliata. Lasciarti travolgere dalla vitalità di Giovanni per concludere che forse, un supereroe, lui lo è davvero. E che in ogni caso è il tuo migliore amico.

Mia sorella mi rompe le balle di Damiano e Margherita Tercon

Damiano è un ragazzo grande, grosso e con pochi amici perché ama passare le sue giornate facendo cose che gli altri ragazzi non capiscono, come fissare il turbinio vorticoso della lavatrice o giocare per ore con i coperchi delle pentole di sua nonna. Ma la sua vera passione è quella per la musica, soprattutto classica, visto che vorrebbe diventare un cantante lirico. Anche se ama pure il jazz, la musica da discoteca, la dance, la techno e chi più ne ha più ne metta. Tranne la musica rock, quella che invece sua sorella minore Margherita ascolta a tutto volume nella stanzetta accanto. Anche Margherita, in realtà, di amici non ne ha poi molti di più rispetto a Damiano. Fin da bambina tutti l’hanno considerata un po’ troppo strana, troppo matura per la sua età, troppo in carne, troppo simpatica, troppo triste oppure troppo epilettica. Per trovare il suo posto nel mondo, Margherita ha provato invano a vivere a Rimini, Milano, Parigi e Dublino, studiare teatro e filosofia, lavorare come cameriera o come project manager. Non si era accorta che il suo posto, in realtà, era dove aveva passato gran parte della sua vita: accanto a suo fratello Damiano.

Scolpire il corpo, scoprire l’anima di Valentino Baron e Sammy Basso

Sammy e Valentino non si sono mai conosciuti prima del 2013, eppure le loro storie di sofferenza e malattia hanno molti tratti in comune. Una fortuita coincidenza (Valentino ascolta a Wild un’intervista a Sammy) li porta ad incontrarsi: Valentino realizza in terracotta il ritratto di Sammy che, nelle lunghe sedute di posa scrive le sensazioni che prova e i progetti di una vita intaccata dalla progeria. Da quelle righe, scritte di getto, nasce questo libro che è un diario di formazione e, nello stesso tempo, la testimonianza di quanto il dolore possa liberare energie nuove e avviare il percorso verso la libertà.

Amori tossici di Laura Pigozzi

L’amore tossico non si fabbrica da solo o a causa di ripetuti incontri cattivi. I cattivi incontri arrivano sempre prima. Questo libro parla di invasioni nei confini delle relazioni che viviamo in famiglia e fuori. Parla di mariti, amanti, ma anche amici, colleghi, superiori e soprattutto madri che in nome dell’amore assoluto impediscono il necessario e vitale processo di separazione dei figli. Parla di ghosting, serial lover e gaslighter. Parla di quei legami che diventano predatori, che ci tolgono spazio, che ci depotenziano, che ci fanno male. L’amore è una questione di confini, di bordi che dovrebbero restare porosi, mobili, morbidi e consentire il passaggio di ciò che nutre, come fa la membrana di una cellula, definita ma non assoluta, stabile ma non necrotizzata.
Nell’amore tossico, invece, i confini sono perturbati: abbattuti nell’invasione simbiotica dell’amore assoluto,
oppure irrigiditi, invalicabili ed espulsivi, nell’abbandono.

Di troppo amore di Ameya G. Canovi

«Io non vivo senza te» è una frase intesa spesso come il segno di un legame intenso, un modo di dire usato per rappresentare una storia romantica. In troppi casi è invece l’espressione di una vera e propria dipendenza, di una relazione malata che rende infelici molte persone, più di frequente donne. La dipendenza affettiva è un disturbo ancora poco conosciuto, dal quale è difficile liberarsi perché ha radici profonde nel cuore della famiglia d’origine, dove sperimentiamo le prime forme di attaccamento e impariamo, quando va tutto bene, l’amore per noi stessi. Ma se invece siamo stati bambini poco accuditi, trascurati, o addirittura abusati, o al contrario figli troppo protetti, oggetto di attenzioni eccessive, allora possiamo sviluppare rapporti nei quali il partner viene vissuto come un’ancora di salvezza, qualcuno che può riparare le vecchie lacerazioni.

Noi genitori di ragazzi transgender di Roberta Rosin, Valentina Cincotto

Viviamo tempi complessi, di profondo cambiamento. Tempi che possono spaventare e indurre una parte della nostra società a chiudersi, ad arroccarsi nei cosiddetti valori della famiglia tradizionale e a diffondere, a volte con toni violenti, una cultura discriminatoria e omotransfobica. Attraverso questo volume un gruppo di genitori di ragazzi transgender e gender diverse (TGD) si mette a nudo con amore, consapevolezza e impegno sociale, e racconta come ha sostenuto i loro figli e le loro figlie nel percorso di Affermazione di Genere. Genitori che hanno deciso di dar voce alle loro personali esperienze per creare un mondo più inclusivo, rispettoso e tollerante che sappia accogliere e comprendere. Un libro per sfatare i luoghi comuni generalmente associati all’essere persone trans: non è una moda, non è un capriccio, non è una malattia. Non nasce in seno a famiglie disfunzionali, alterate, sbagliate. Non è una devianza sessuale, non è un pericolo per nessuno. È una condizione. Essere persone trans per questi ragazzi è l’unica possibilità di esistere.